mercoledì 31 dicembre 2014

UNST, l'isola sopra tutte le altre


Sands of Breckons - Isola di YELL

Voglio chiudere l'anno tornando a parlare delle ISOLE SHETLAND - le nostre adorate e lungamente sognate Shetland - quello strambo e magnifico pezzo di Scozia, dal sapore smaccatamente scandinavo, trapiantato sul 60° parallelo e magicamente sospeso fra Atlantico e Mare del Nord. Voglio che questo sia il mio speciale omaggio a quell'arcipelago - così lontano, ma così maledettamente presente dentro di noi - che proprio quest'anno ci ha regalato una delle vacanze più belle, o meglio, una delle esperienze più significative della nostra vita. Un'avventura da ricordare col cuore in apnea, dal primo all'ultimo istante, dal momento in cui abbiamo posato l'alluce del nostro piede destro (o era forse il sinistro?) sul suolo di Sumburgh, con l'entusiasmo candido di due bambini appena approdati a Disneyland,  fino a quello in cui, staccando quello stesso piede da terra per risalire sul nostro aereo per l'Italia, ci siamo lasciati alle spalle il nostro sogno perfetto, ben consci del suo essere assolutamente reale. Persino quella scorza dura di mio marito ha dovuto cedere all'incanto di quei luoghi tanto "diversi", tanto "speciali", tanto tanto lontani da tutte le assurdità e brutture del mondo in cui conduciamo (e spesso sprechiamo!) le nostre vite. Si sa, con una "sentimentalona" come me certi posti hanno gioco facile, ma la faccia scura di mio marito il giorno della nostra partenza, mi ha dato la misura di quanto quelle isole e la loro gente avessero lavorato nel profondo dentro di noi.

Il ferry per l'isola di YELL

Ma veniamo al dunque e passiamo al racconto del nostro arrivo a UNST, la più settentrionale e la più vichinga delle Shetland. Era il 18 agosto ed eravamo rientrati quella mattina dalla Fair Isle. Giornata limpida e ventosissima. Troppo ventosa perchè il piccolo otto posti facesse un volo tranquillo, ma abbastanza limpida da mostrarci tutto lo splendore di quelle isole dall'alto, grandi chiazze di verde galleggianti nel blu, in un continuo chiaroscuro di nuvole in corsa. Dentro di noi uno strisciante senso di vuoto, perchè la Fair Isle è sì un'isola minuscola, ma dalla personalità fortissima e, staccarsene dopo averla conquistata e vissuta, è come uno strappo profondo che continua a fare male. Riprendiamo la nostra Nissan e ci rimettiamo in strada in direzione nord, verso i due traghetti che ci porteranno alla meta. Prendiamo la via più lunga per dare un'occhiata anche alla parte nord-est della Mainland (l'isola principale) e arriviamo con il giusto anticipo a TOFT, dove aspettiamo il primo ferry, quello che in 20 minuti circa ci porterà sull'isola di YELL, la seconda dell'arcipelago per estensione. Yell è l'isola più estrema, quella più di tutte snobbata dai turisti,  una piatta ed immensa distesa di brughiera ricoperta di torba - arida e desolata - ma incredibilmente affascinante nel suo insieme di toni marroni, verdi e bruciati resi brillanti da una luce incredibilmente eterea e diffusa. Tutto, prima della partenza, era stato pianificato con estrema cura, ed il secondo traghetto, quello che dal nord di Yell ci avrebbe portato ad Unst, lo avevamo prenotato con qualche ora di ritardo, in modo da poterci concedere una sosta nel grazioso villaggio di CULLIVOE e, soprattutto, una capatina alle splendide SANDS of BRECKONS, vero fiore all'occhiello dell'isola. Sole, nuvole, pioggia, vento inferocito e poi ancora sole...tutto nella più assoluta normalità di queste latitudini!


I panorami desolati di YELL

Lungo la strada verso UNST

Un'altra veduta di YELL

Il piccolo centro abitato di CULLIVOE

SANDS of BRECKONS

Accesso alla spiaggia

Le SANDS of BRECKONS viste da nord

Inseguito dal temporale!
In attesa del ferry per UNST a GUTCHER

Da Gutcher, in 15 minuti scarsi di navigazione siamo finalmente a Belmont, sull'isola di UNST e un cartello coloratissimo in stile caraibico (!!!) ci dà il benvenuto all'estremo nord del Regno Unito. Ironia della sorte, siamo ospiti di una formidabile coppia trasferitasi qui dal sud dell'Inghilterra una decina di anni fa, Dorothy e Michael, adorabili, ironici, appassionati proprietari della ZERO CARBON HOUSE (e poi chi l'ha detto che gli inglesi sono freddi e inospitali???), una bellissima casa super-ecologica affacciata sulla baia di UYEASOUND, completamente progettata e realizzata con passione da Michael. Dorothy invece, nel corso degli anni, si è specializzata sempre più nelle tecniche tradizionali di lavorazione della pregiatissima lana delle Shetland e realizza capi di altissima qualità e dal design innovativo. Beh, che dire... quella casa e quella gente ci hanno fatto un sortilegio! La nostra stanza immacolata, con quella finestra bella più di qualsiasi gioiello prezioso, che se avessi potuto, l'avrei stipata in valigia per portarmela a casa; il finestrone obliquo del nostro bagno, proprio di fronte alla grande vasca in cui ogni sera ho immerso i miei sogni, leggendo le nuvole nel cielo come in una fiaba nordica e, soprattutto, quei due ospiti eccezionali che ci hanno servito il curry più buono del mondo e lo hanno condito con le chiacchiere e i racconti più amabili di questa terra.

Il cartello di benvenuto a UNST

La baia di UYEASOUND di fronte al nostro b&b

La vista dalla nostra finestra

L'opera è stata poi completata dalla bellezza dirompente di una natura allo stato brado che domina incontrastata l'isola e che si offre con generosità assoluta, sempre lì, pronta a travolgerti non appena esci dalla porta di casa. Le nostre pene per aver lasciato l'isola di FAIR sono state ben presto lenite dall'incredibile ricchezza e varietà delle bellezze naturali di UNST, forse la più intrigante di tutte le Shetland (troppo, troppo difficile fare classifiche!!!). Quante cose interessanti da vedere, e sempre pervase di quel magico alone tipico delle terre di confine! Per rompere il ghiaccio e prendere confidenza con l'isola, abbiamo subito raggiunto le misteriose rovine del castello di Munness, fatto edificare nel 1598 da un diretto discendente del famoso eroe scozzese Robert de Bruce e circondato da stupendi panorami verso l'isola di Yell. La nostra tabella di marcia ci ha poi portati nell'immensa e verdissima baia di Sandwick, giù fin sulla spiaggia dove si trovano le rovine di antiche "long houses" (tipiche abitazioni vichinghe), sempre  inseguiti da enormi e agguerrite nuvole nere pronte a colpire duro. Splendida la collezione di barche tradizionali nel "BOAT HAVEN" il piccolo e pittoresco museo di Haroldswick, allestito con grande cura e dovizia di particolari e in grado di offrire una toccante testimonianza dei tempi lontani in cui Unst (e tutte le Shetland) erano centri importantissimi per la pesca e l'industria delle aringhe. Non potevamo certo farci mancare la spiaggia di SKAW, la più a nord del Regno Unito, un arenile esposto alla furia dei venti e delle correnti, come si intuisce dall'abbondante lascito di alghe sulla battigia. Ben più pittoresca quella di NORWICK, fotogenica da morire, con le barchette colorate in secca, i piccoli cottage bianchi lungo la spiaggia di ciottoli misti a sabbia e le dune erbose fluttuanti al vento ad incorniciare l'arenile. Spassosissima la salita sul grande vascello vichingo "parcheggiato" lungo la baia di HAROLDSWICK, che ci piace immaginare sopravvissuto a chissà quali tempeste oceaniche e a quali terribili arrembaggi; e altrettanto spassoso il celebre BUS SHELTER nei pressi di Baltasound, ogni anno agghindato secondo un tema diverso (quest'anno quello di Nelson Mandela). Ma il meglio deve ancora venire, perchè la parte nord dell'isola ha in  serbo scenari di una grandiosità inimmaginabile e impossibile da spiegare a parole: le vedute che si aprono da SAXA VORD (ex base militare della RAF ora dismessa) sono semplicemente da capogiro e abbracciano la seducente baia di BURRAFIRTH in una magia di luci e colori che sembra appartenere ad un altro pianeta. Ma su tutto e più di tutto, bella come un freddo paradiso ventoso e brulicante di vita, forte come un pugno che non t'aspetti dritto nello stomaco, incredibile come un miraggio dopo chilometri di deserto, ecco che dopo lunghe ore di cammino in mezzo al nulla più assoluto, ti appare la riserva naturale di HERMANESS. E lì ti senti piccolo e insignificante come un microbo di fronte allo spettacolo maestoso di vertiginose scogliere tappezzate da migliaia e migliaia di uccelli. Quello è il loro regno. A te il privilegio di assistere al miracolo della natura che lì si ripete ogni giorno, in qualsiasi condizione meteo. Un luogo con i suoi ritmi e le sue stagioni, ma del tutto fuori dal tempo. Sullo sfondo, il profilo dello scoglio roccioso di MUCKLE FLUGGA con il suo faro bianco abbarbicato a segnare il confine del mondo.


Panorami dal castello di MUNNESS

La baia di SANDWICK

Temporale in rapido avvicinamento

La pittoresca baia di NORWICK

Passeggiata sulla NORWICK BEACH

La selvaggia spiaggia di SKAW, la più a nord del Regno Unito

Il piccolo museo BOAT HAVEN

Il grande vascello vichingo a HAROLDSWICK

Il celebre BUS SHELTER


Il glorioso panorama di BURRAFIRTH

Piccoli abitanti dell'isola

Un'altra angolazione per BURRAFIRTH

Le scogliere di HERMANESS

Lungo la scogliera verso MUCKLE FLUGGA

Colonie di uccelli a HERMANESS

Il faro di MUCKLE FLUGGA

Abitanti di HERMANESS

Abitanti di HERMANESS



domenica 28 dicembre 2014

Quando in Scozia si fa festa: gli HIGHLAND GAMES


Prove di forza...

...musica tradizionale...
... e danze delle Highlands!

Perchè un'esperienza scozzese possa dirsi davvero completa, non basta aver visitato il castello di Edimburgo, scrutato le acque scure del Loch Ness nella vana ricerca di Nessie, sognato di essere un Highlander fra le mura dell'Eilean Donan Castle o scalato l'Old Man of Storr sull'isola di Skye. E non basta nemmeno aver inalato i fumi della "Uisge Beatha" facendo il tour completo di una distilleria o aver assaporato l'haggis, il piatto nazionale (solo per palati forti!), innaffiandolo con almeno due Single Malts. Per vivere la Scozia fino in fondo e non farsi mancare proprio niente, bisogna mescolarsi, almeno una volta, agli scozzesi e lasciarsi coinvolgere, insieme a loro,  da quella festa di sport, musica e folklore che sono gli Highlands Games.
L'origine è antica e pare risalire all'epoca in cui i capi clan usavano queste gare di forza per individuare i guerrieri più invincibili e valorosi, oltre ai migliori musicisti e danzatori in grado di intrattenerli nei momenti di riposo, conferendo così grande onore e prestigio al nome della casata. Queste gare, che pare affondino le proprie radici nel lontano XIV secolo, comprendono una decina circa di discipline, tipiche dell'antica cultura celtica e scozzese: danze tradizionali, gare con la cornamusa, gare di resistenza e di lanci (della pietra, del martello, della fune ecc...). Fra tutte, la più impressionante è senza dubbio quella del "CABER TOSS" che vede impegnati i baldi partecipanti, un manipolo di ragazzoni dall'aspetto ruspante in bellissimi kilts dai vari colori, nel lancio di un enorme tronco privato dei rami che, da regolamento, deve roteare nell'aria prima di ricadere pesantemente a terra.

Preparazione del CABER TOSS

Il lancio del tronco

Il giudice e l'atleta

Lato "B"

Il lancio del martello

Le danze tradizionali delle Highlands

Danzatrici in attesa del verdetto della giuria
Le prove della banda
Danzatrici in primo piano
Un momento di relax per i giudici
Tutt'intorno è un brulicare di gente del posto, giudici di gara e autorità locali in eleganti tenute, gruppi di suonatori di cornamusa che si aggirano con incedere lento riempiendo l'aria del suono grave e cadenzato dei loro nobili strumenti. E tu, con il cuore che non sai neppure bene perchè, già alle primissime note prende a battere forte, continui a seguirli con lo sguardo fra la folla, mentre compiono coreografiche marce sotto la guida sicura di anziani capibanda dal portamento fiero, impeccabili e splendidi nelle loro divise delle grandi occasioni. Non mancano poi una varietà di stands gastronomici e di bancarelle stracolme di gadgets, fra i quali gironzolare un po' per placare un attimo l'emozione e mettere a riposo il cuore, curiosando allegramente fra il mucchio di ninnoli in bella mostra: spille, stemmi, indumenti in tartan di ogni tipo, il tutto innaffiato, naturalmente, da birra locale proveniente dai vari punti di ristoro!

Ultime istruzioni alla banda
La grande parata generale

Cornamuse e tamburi
Chiacchiere dopo la marcia

Una coppia molto "Scottish"
Qualche perplessità???
A dispetto del nome, questi giochi tradizionali si svolgono non solo nelle Highlands, ma un po' ovunque in Scozia durante i mesi estivi, quando il clima - teoricamente - dovrebbe essere più mite. E dico "teoricamente" non certo a caso, perchè all'epoca della nostra visita, nel giugno del 2012, la giornata era grigia, piovosa e freddissima, tanto fredda che pareva quasi inverno. Dopo aver rinunciato a spingerci verso nord - fin  sulla costa del Moray - causa maltempo, in quella mattina gelida e uggiosa ci trovavamo nei dintorni di OLDMELDRUM, un tranquillo paesotto ordinatamente piazzato nella campagna ondulata dell'Aberdeenshire, fra il verde brillante dei campi d'orzo ed il giallo oro delle grandi distese di colza tipiche della zona. E per nulla al mondo potevamo perderci l'evento!!! Ma chi l'avrebbe immaginato che, in quelle condizioni meteo al limite dell'assideramento e dell'annegamento - lento ma inesorabile - avremmo resistito ore e ore, fermi ad osservare tutto quel popo' di umanità intorno a noi, del tutto incurante delle intemperie e impegnata, con entusiasmo contagioso, a tener viva una tradizione unica e spettacolare? Sono miracoli che solo la Scozia puo' fare... E se quando ci capiterete voi farà capolino anche il sole, allora sarà molto più di una festa... sarà una vera esplosione di sana euforia celtica!!!

Campi di colza nei dintorni di OLDMELDRUM

PS Ma lo sapevate che gli Highland Games sono stati esportati dalla Scozia in vari paesi fra cui Canada, Germania, Stati Uniti e, udite udite, persino in ITALIA??? Ho scoperto infatti che in Alto Adige non solo sono state trapiantate, direttamente dalle Highlands, intere mandrie di muccone pelose, ma si svolgono pure - ormai da qualche anno e con tutti i crismi - gli HIGHLAND GAMES di FALZES, nella regione del Plan de Corones!!!! Bisognerà proprio che vada a verificare se l'atmosfera è sufficientemente "Scottish"...  http://www.alto-adige.com/evento/212/highland-games-falzes

Per l'elenco completo degli eventi programmati in Scozia nel 2015, consultate invece il sito ufficiale dei giochi SCOTTISH HIGHLAND GAMES ASSOCIATION   http://www.shga.co.uk/events.php